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Infiammazione Cronica di Basso Grado, Disbiosi Intestinale e Sindrome Metabolica: Un Approccio Integrato per la Prevenzione e la Cura delle Patologie Croniche

L'infiammazione cronica di basso grado (Low-Grade Chronic Inflammation, LGCI) rappresenta una condizione patologica spesso sottovalutata ma altamente rilevante nel contesto della salute globale.

Si manifesta attraverso un’infiammazione sistemica di lieve entità, persistente nel tempo, che gioca un ruolo centrale nella genesi e nella progressione di molte malattie croniche, tra cui la sindrome metabolica (MetS), il diabete di tipo 2, l'aterosclerosi e le malattie cardiovascolari.

Questa condizione è profondamente influenzata dall’equilibrio del microbiota intestinale e dal ruolo endocrino del tessuto adiposo, due elementi chiave nella regolazione dell'infiammazione e del metabolismo.


Disbiosi Intestinale: Il Cuore della Disregolazione Infiammatoria e Metabolica


Il microbiota intestinale non è solo un semplice aggregato di microrganismi, ma un vero e proprio organo metabolico e immunitario, capace di influenzare profondamente la salute dell’intero organismo.

In condizioni di eubiosi, il microbiota supporta la funzione di barriera intestinale, modulando la risposta immunitaria e mantenendo l'equilibrio metabolico.

Tuttavia, in presenza di disbiosi – un’alterazione della composizione microbica – si verifica un incremento della permeabilità intestinale ("leaky gut"), che consente la traslocazione di molecole pro-infiammatorie come il lipopolisaccaride (LPS) nel circolo ematico.

L'LPS attiva i recettori Toll-Like (TLR), in particolare il TLR4, stimolando una cascata di segnali infiammatori che coinvolge fattori come NF-κB, con conseguente rilascio di citochine pro-infiammatorie (TNF-α, IL-6 e IL-1β).

Questo stato di infiammazione cronica e sistemica è alla base dell’insulino-resistenza, uno dei principali meccanismi che conducono alla sindrome metabolica e al diabete di tipo 2.


Il Tessuto Adiposo come Organo Endocrino e Immunitario


L’evoluzione del tessuto adiposo da semplice riserva energetica a organo endocrino attivo ha rivoluzionato la comprensione delle malattie metaboliche. Il tessuto adiposo, in particolare quello viscerale, produce una vasta gamma di molecole bioattive chiamate adipochine, tra cui leptina, adiponectina, resistina e TNF-α, che regolano processi infiammatori, metabolici e immunitari.

  • Leptina: coinvolta nella regolazione dell'appetito e del metabolismo energetico, può promuovere l'infiammazione in caso di obesità, contribuendo alla resistenza insulinica.

  • Adiponectina: ha proprietà antinfiammatorie e sensibilizzanti l'insulina, ma i suoi livelli si riducono nell'obesità, peggiorando l'infiammazione sistemica.

  • Resistina: collega l'infiammazione cronica all'insulino-resistenza, stimolando la produzione di citochine infiammatorie.

  • TNF-α: direttamente prodotto dal tessuto adiposo, inibisce il trasporto del glucosio nei tessuti periferici, aggravando l'insulino-resistenza.


Queste adipochine contribuiscono al dialogo tra sistema immunitario e metabolismo, sottolineando come l'infiammazione cronica di basso grado sia strettamente legata all’accumulo di grasso viscerale e allo sviluppo di complicanze metaboliche.


Dall’Insulino-Resistenza alla Sindrome Metabolica: Un Circolo Vizioso


L'insulino-resistenza è il fulcro della sindrome metabolica, una condizione caratterizzata da obesità centrale, iperglicemia, dislipidemia e ipertensione.

Quando i recettori insulinici del fegato, dei muscoli e del tessuto adiposo non rispondono adeguatamente, si verifica un accumulo di glucosio nel sangue, portando a iperglicemia e iperinsulinemia.

L’attivazione del pathway NF-κB da parte di citochine infiammatorie aggrava questa condizione, instaurando un circolo vizioso di infiammazione e resistenza insulinica, che può evolvere in diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari.


Prevenzione e Approccio Clinico Integrato: L'Anamnesi Come Chiave per Individuare la LGCI


Un'anamnesi dettagliata è uno strumento essenziale per identificare precocemente segnali di infiammazione cronica di basso grado.

La presenza di sintomi non specifici, come stanchezza cronica, dolori articolari, disturbi digestivi e aumento della circonferenza addominale, dovrebbe essere considerata un campanello d'allarme.

L'approccio multidisciplinare, che coinvolge nutrizionisti, diabetologi, ginecologi, fisioterapisti e altri specialisti, permette di creare percorsi terapeutici personalizzati, volti a ridurre l'infiammazione e migliorare la sensibilità insulinica.


Conclusioni: Una Visione Integrata per il Futuro della Medicina Metabolica


La gestione dell'infiammazione cronica di basso grado rappresenta una sfida ma anche un'opportunità per trasformare l'approccio alla salute metabolica.

La prevenzione e la cura della sindrome metabolica devono passare attraverso una comprensione approfondita dell'interconnessione tra microbiota intestinale, tessuto adiposo e sistema immunitario.

Promuovere la salute metabolica significa lavorare su più livelli: dall’alimentazione alla gestione dello stress, dall’attività fisica alla terapia farmacologica, integrando competenze mediche e scientifiche per un benessere duraturo e globale.

Questo approccio olistico non solo migliora la qualità di vita dei pazienti, ma riduce anche il rischio di sviluppare complicanze gravi, aprendo la strada a una medicina preventiva sempre più personalizzata ed efficace.

Dr.ssa Francesca Valentina Cigognetti

Medico Chirurgo

Specialista in Chirurgia Vascolare

Esperta in Diagnosi EcocolorDoppler

Esperta in Omeopatia, Omotossicologia e Discipline Integrate

Master in PNEI

Medicina Estetica

Ossigeno-ozono terapista

Longevity Expert




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