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La Macrobiotica: l'arte di prolungare la vita!

Aggiornamento: 21 gen

Macrobiotica, in Greco significa: "lunga vita"; il grande Ippocrate, padre della VERA Medicina Occidentale, la usava già 2400 anni fa e ne spiegava ampiamente il significato nel suo trattato: "Aria, acqua e luoghi" ribadendo, come nelle opere "Alimenti" e "Medicina e Tradizioni", l'importanza di un concetto fondamentale: quello di fare del cibo la propria medicina.

Ippocrate invitava, infatti, i suoi pazienti ad adottare una :" dieta", Δίαιτα, cioè un modo di vivere specifico a prolungarne la longevità, che prevedeva di nutrirsi, senza esagerare, con cibi semplici, quali cereali e verdure, praticare attività fisica con regolarità e dedicare la giusta attenzione al riposo; egli dava anche indicazioni sulla panificazione, che doveva avvenire secondo metodiche ben precise per preservare le caratteristiche nutrizionali delle farine.

Nel tempo, le regole ippocratiche e la fedele applicazione della Δίαιτα, hanno lasciato spazio a regimi alimentari e stili di vita, non proprio salutari, soprattutto in Occidente, mentre, in Oriente la Medicina Tradizionale Cinese ha tramandato le norme più arcaiche riguardanti la longevità, nel libro degli:" I Ching", in cui si esorta a fare attenzione a ciò che nutre ed è nutrito.

Anche i Giapponesi sino alla metà del secolo XIX hanno adottato un costume alimentare molto simile a quello dell’attuale macrobiotica: i derivati del latte erano sconosciuti e gli animali servivano per trasporto e per lavori agricoli, non per la loro carne. Il consumo di pesce, di verdure di terra e di verdure mare (alghe), costituiva con il cereale (principalmente riso) il cibo più consumato dalla popolazione.

Il vero protagonista della macrobiotica Giapponese è stato però, il teorico naturista Ekken Kaibara (1630 –1716) che, all'età di 83 anni scrisse “Segreti giapponesi della buona salute”, un libro immediatamente tradotto in inglese e fatto circolare in Europa, libro che, secondo gli studiosi, ispirò il tedesco Cristophe Wilhelm Von Hufeland, medico personale di Goethe, nel pensiero del quale si trovano le radici della concezione steineriana antroposofica.

Nel 1876 in Germania, von Hufeland pubblica la prima edizione dell’opera “Macrobiotica o l’arte di prolungare la vita agli uomini”, tradotta in giapponese, cinese e russo.

Dunque le due grandi opere filosofico-scientifiche sull’alimentazione e le pratiche di lunga vita, quella orientale di Kaibara e quella occidentale di Von Hufeland, si diffondono oltremare incrociandosi.

Un altro giapponese, curatore naturista e già medico dell’esercito giapponese nel 1888, ancora ventottenne, dopo una malattia renale piuttosto violenta, elabora una dieta e la sperimenta su se stesso per curare la sua infermità: si chiama Sagen Ishizuka e porta nel suo cuore sia Kaibara che Von Hufeland; per curarsi, elimina la carne e i derivati del latte, si alimenta principalmente di riso integrale, miso, daikon, tofu ed altri legumi, ortaggi e verdure, frutti secchi, semi di girasole e zucca, semi di sesamo, infusioni alcalinizzanti.

In questo modo recupera presto le forze e guarisce completamente.

Studia quindi anche antropologia e chimica e pubblica in inglese, prima una “Teoria dietetico-chimica della longevità”, e poi, una guida pratica dietetica che sarà edita 23 volte rendendolo famoso ben oltre le frontiere del suo paese.

E' grazie a Nyoti Sakurazawa, nato a Kioto nel 1893, però, che la parola: "macrobiotica", riacquista il suo significato originale, grazie agli approfondimenti sul piano filosofico e su quello scientifico, sulla cura del cibo e della cucina.

Sakurazawa arriva persino a studiare le ceneri dei morti più longevi ed elabora le teorie sulla necessità dell'alcalinità come base per mantenersi in salute; è in questo contesto che nasce il postulato macrobiotico del cambio di terreno, che si lega in questo modo ai concetti omeopatici e, più tardi omotossicologici, nonché ai concetti energetici della Medicina Tradizionale Cinese.

Secondo la macrobiotica, infatti, quando gli alimenti vengono completamente disintegrati smaterializzandosi nell’apparato digerente, le “forze universali” (presenti nell’aria, nell’acqua, nella luce, nella terra) che essi hanno precedentemente accumulato nella loro compagine materiale vengono liberate agendo nel corpo umano; alimentarsi è dunque, soprattutto, sia comprendere quali forze vivono nel cibo che ingeriamo e quale utilizzo vogliamo fare di tali forze, sia prevedere quali sono gli effetti che desideriamo conseguire mangiando un determinato alimento.

La macrobiotica mira, quindi, al raggiungimento di un’armonia attraverso l’equilibrio energetico di corpo, mente e spirito: si tratta di un vero e proprio stile di vita e non di una semplice dieta da usare un paio di volte l’anno. 

La Macrobiotica si basa su alcuni principi fondamentali: 

1_L’energia del cibo e l’impatto che esso ha sul nostro organismo: è sempre importante sapere che tipo di energia presenta l’alimento che si desidera mangiare, tenendo sempre a mente le dualità presenti in natura: caldo-freddo, alto-basso, notte-giorno.

I cinesi per spiegare queste polarità hanno scelto lo yin e lo yang. Lo yin è tendenzialmente più freddo, rilassato e lento, mentre lo yang è caldo, contratto e veloce; ci sono dunque degli alimenti che raffreddano e rilassano ed altri che invece riscaldano e contraggono: una dieta corretta deve prevedere la modulazione di entrambi questi tipi di alimenti.

2_Composizione molecolare del cibo: le molecole, delle quali sono composti i cibi non sono tutte uguali; le proteine di un bicchiere di latte sono molto diverse da quelle di un piatto di lenticchie, così come il calcio presente nel formaggio è molto diverso da quello dei semi di sesamo. 

3_Provenienza del cibo: le fasce climatiche sono importanti perché, a livello energetico, un frutto che cresce ai tropici avrà un effetto molto diverso di uno che cresce in Italia; per questo motivo è necessario scegliere cibi che appartengano alla propria fascia climatica.

Anche il tipo di coltivazione influenza la qualità delle materie prime: se si consumano alimenti integrali vengono ingerite importanti quantità di pesticidi, diserbanti e concimi chimici.

E’ buona norma, quindi, acquistare ortaggi, cereali e legumi da venditori che garantiscono una coltivazione biologica.

4_Stagionalità del cibo: scegliere sempre cibo di stagione per apportare quell'energia e quei nutrienti indispensabili per far fronte alle richieste che il corpo manifesta durante l'anno: cibi riscaldanti in inverno, cibi raffreddanti in estate.


Da quanto detto sino ad ora, appare evidente che l'alimentazione abbia un impatto sul corpo, sulle emozioni e sui pensieri, ecco perché si deve stare molto attenti a ciò che si sceglie di mangiare ogni giorno, giorno dopo giorno.

La Macrobiotica ha molto in comune anche con la Dieta Mediterranea, condividono soprattutto la capacità di fornire un regime alimentare molto equilibrato, che predilige alimenti vitali e integri come cereali integrali, verdure e legumi.

Scegliere consapevolmente come nutrirsi è un atto d'amore profondo per se stessi, per l'ambiente e per gli altri.


Lara Casati Guida alla Terapia Alimentare e Feng Shui

Riceve su appuntamento; consulenze individuali, di coppia, familiari.










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